Cosa succede quando un bravo giornalista si tuffa nel vivo dell’azione per esercitare in modo libero e legittimo il diritto di cronaca di noi tutti? Che si espone personalmente a rischi che non possono essere anticipati né arginati se non con accortezza e prontezza nel rispondere al deteriorarsi della situazione. Queste circostanze esulano dalle ipotesi coperte dall’assicurazione professionale giornalisti, e non sono assicurabili mediante i tradizionali prodotti assicurativi, questo è il motivo per cui solo la sensibilità di ciascun giornalista potrà fare la differenza.


Se ve ne parliamo è perché pochi giorni fa un giornalista e pubblicista di una nota emittente radiofonica di rilievo nazionale, stava effettuando con la propria strumentazione alcune video riprese quando alcune guardie giurate sono intervenute per intimargli di interrompere le riprese.


Il professionista, precisa in una nota diffusa da Assostampa Basilicata, stava riprendendo dall’interno dell’abitacolo della propria automobile in sosta su una strada pubblica, situata nei pressi di un pozzo estrattivo di una nota compagnia petrolifera. Durante le riprese è intervenuto il gruppo di vigilanti assunti dalla stessa compagnia per proteggere il sito estrattivo. Motivi? Non pervenuti.


L’intervento, giuridicamente illegittimo, non trova giustificazioni e integra la violazione di una lunga serie di norme. Rispetto a queste dinamiche, l’unica possibilità di tutela che il giornalista ha è quella di rivalersi nei confronti dei soggetti coinvolti in sede giudiziale.


Ma se è ammissibile che siano gli altri a superare il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, è verosimile che anche il giornalista più sensibile ed accorto possa commettere un errore, riportando informazioni non verificate, rivolgendo accuse infondate, o anche solo scrivendo una cosa in modo non fedele ai fatti in assoluta buona fede. E a quel punto? Carriera rovinata? Risarcimenti stratosferici? Sanzioni disciplinari?


Tutte eventualità da mettere in conto, e rispetto alle quali un solo strumento può offrire un minimo di tutela. Nel caso infatti l’ordine dei giornalisti decida di comminare una sanzione le procedure attivabili sono poste a tutela della propria professione, mentre sotto l’aspetto carrieristico solo un percorso di riabilitazione potrà lavare via l’onta. Per quello che riguarda invece i risarcimenti dovuti per danni causati dal materiale pubblicato sappiamo bene tutti che la polizza professionale giornalista è ciò di cui avete bisogno per vivere in modo sereno la vostra vita lavorativa.


Un’assicurazione RC professionale giornalista infatti vi tiene indenni dal rischio di dover far fronte a richieste di risarcimento con le vostre finanze, proteggendo così non solo il vostro portafogli ma tutto ciò che ci avete costruito sopra: la famiglia, la casa, le passioni. E comprenderete benissimo come non si tratti di lanciare soldi dal tetto di un grattacielo, state investendo nel più fondamentale strumento di gestione del rischio.


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