Il numero dei pazienti che hanno presentato richiesta di risarcimento per danni riportati in conseguenza di un presunto errore medico, è in netto calo nella Regione Toscana. I dati relativi all’anno 2016, raccolti dal Centro per il rischio clinico, descrivono una parabola discendente e benché i numeri possano essere letti in modo diverso a seconda della chiave utilizzata per interpretarli, il segno positivo non si discute: 1334 è il totale delle richieste di risarcimento avanzate in via giudiziale o stragiudiziale, a fronte dei 1551 del 2015, e anche più basso rispetto alle 1479 richieste registrate nel 2013, anno zero dello studio.

Cosa vuol dire? Da un lato possiamo sperare che il numero degli eventi sia sceso, dall’altro va considerato anche che forse la litigiosità potrebbe essere in calo sul fronte degli eventi meno gravi, ma sono tutte speculazioni.

 

Quel che è certo è che il valore delle liquidazioni è salito in modo sensibile dai 19 milioni di euro totali del 2013 ai 34 milioni dell’anno passato, si consideri però che le liquidazioni che hanno avuto luogo nel 2016 possono essere il risultato di trattative lunghe ed estenuanti, che se si sviluppano dinanzi ad un tribunale -penale o peggio civile- richiedono tempi ancor più lunghi.

 

I casi più gravi, quelli che pesano maggiormente sulle casse pubbliche, hanno interessato il nosocomio del capoluogo toscano dove si sono registrati circa 30 sinistri di alto valore, costati cioè non meno di mezzo milione di euro. Tra essi due casi di alto riscontro mediatico incluso un incidente che ha coinvolto il comparto di chirurgia robotica.

 

A conti fatti il Centro per il rischio clinico ritiene che il costo annuo per ciascuna annualità si aggiri intorno ai 60 milioni, ma avuto riguardo di tutte le voci di spesa l’assessorato della Regione vede ancora la convenienza del corrente assetto rispetto a quello antecedente il 2011.

 

Riteniamo inopportuno scomodare le regioni che da tempo si contendono la maglia nera degli errori in corsia, tanto più che molto spesso questi errori costano la vita a qualcuno riaccendendo le polemiche sullo stato dei presidi sanitari del paese, ma si apprezza come infezioni e problemi vascolari post operatori siano in netto calo, riducendo le gravissime conseguenze che sono idonei a produrre a carico dei pazienti.

 

Per altro verso, gli errori in corsia sono un evento fisiologico nell’esercizio della professione medica, cui ogni sanitario resta esposto a prescindere dalla propria qualifica: sbagliano infermieri, anestesisti, chirurghi, tutti allo stesso modo. E quando la responsabilità civile viene accertata qualcuno deve pagare. La domanda è: come vi fa sentire l’idea di dover pagare di tasca vostra? O meglio, posto che sottoscrivere una polizza professionale è un obbligo che interessa moltissime categorie, ha senso risparmiare qualche euro per spendere meno e rischiare di rimanere scoperti di fronte ad una richiesta di risarcimento? Purtroppo ci capita frequentemente di ricevere richieste di informazioni da parte di soggetti che non essendo assicurati con istituti nostri partner si trovano ad aver bisogno di pareri terzi, e quello che ci troviamo spesso (troppo spesso!) a ripetere, lo riportiamo qui: risparmiare una manciata di euro per poi ritrovarsi a doverne sborsare a migliaia non è una soluzione vincente né nel lungo né nel breve termine.

 

Assicuratevi con RCPolizza, vi aiuteremo ad individuare l’assicurazione professionale per responsabilità civile medico, più adatta alle vostre necessità, e nessuna brutta sorpresa, se mai avrete bisogno saremo sempre al vostro fianco!

 


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