La scorsa settimana, per alleggerire il tono dei nostri approfondimenti visto il periodo di svago dato dal climax vacanziero, avevamo introdotto la questione delle truffe alle assicurazioni evidenziandone i risvolti a tratti tragicomici. Indagando meglio però, è emerso che la faccenda presenta profili decisamente sconfortanti.

Durante l’estate infatti sono state sgominate delle vere e proprie associazioni a delinquere che vedevano la partecipazione di professionisti d’ogni estrazione, inclusi reppresentati delle forze dell’ordine.

 

La maglia nera va al capoluogo calabrese dove un’operazione coordinata tra diversi reparti della pubblica sicurezza ha permesso di identificare una macchina molto complessa che faceva affidamento su decine e decine di ingranaggi, inclusi medici e rappresentanti delle forze dell’ordine; se questi ultimi attendono il processo ai domiciliari, per la maggioranza dei responsabili non è stata disposta nessuna misura cautelare.

Il cervello dell’operazione era proprio un membro della Guardia di Finanza che faceva affidamento su una squadra composta da un avvocato, il quale si occupava della parte legale e che per questo è finito anch’egli ai domiciliari, dal titolare di un’agenzia specializzata nell’assistenza per l’infortunistica stradale, e da medici ai quali competeva la produzione di referti falsi.

L’esatto ammontare delle somme incassate con questo sistema di incidenti stradali mai verificatisi o enormemente gonfiati non è ancora stato determinato e si dovrà attendere ancora qualche tempo prima si possa pervenire anche solo ad una stima approssimativa.


Copione tristemente analogo nel torinese, a dimostrazione del fatto che in questo tipo di attività il guadagno è dato per scontato, tanto che i truffatori non si impegnano nemmeno per trovare un loro metodo limitandosi -in modo anche poco intelligente- a ripercorrere la strada di chi prima di loro ci ha provato e per qualche tempo magari ha anche avuto fortuna, salvo poi incappare inevitabilmente nella macchina della giustizia.

Stavolta tra i soliti sospetti figura anche un assicuratore, il quale si occupava di falsificare i documenti dei soggetti assicurati, in questo caso però la banda puntava sul semplice e i 4 protagonisti sono finiti tutti ai domiciliari.


Ma le truffe alle assicurazioni non si esauriscono nei soli falsi incidenti e nelle relative richieste di rimborso, molto spesso anche puntando alla semplice riduzione del premio con dichiarazioni mendaci si rischia grosso, come è avvenuto per centinaia di cittadini campani che con l’aiuto di una famiglia di assicuratori attivi sulla provincia di Milano, hanno ottenuto polizze molto più vantaggiose dichiarando di risiedere nel circondario milanese quando in realtà non era affatto vero.


In tutte queste circostanze l’esatta quantificazione del danno arrecato agli istituti assicurativi coinvolti è cosa assai difficile e il recupero delle somme richiederà tempi molto lunghi. L’unico dato certo è che quello che sembrava un giochetto facile ed altamente remunerativo sta per costare caro ai professionisti che si sono lasciati sedurre dalla promessa di un rendimento sicuro e a basso rischio.


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