Abbiamo più di recente introdotto un argomento molto importante, anticipando l’approvazione di un disegno di legge che avrà un notevole impatto sul segmento delle assicurazioni professionali in ambito medico sanitario. Il ddl Gelli, dal nome del suo firmatario, innova infatti alcuni aspetti relativi all’obbligo di dotarsi di una polizza professionale che in potenza non riguarderà più i singoli professionisti ma anche le strutture sanitarie stesse.

Con la dovuta premessa che un disegno di legge, prima della sua approvazione può essere soggetto a numerose modifiche che possono arrivare a stravolgerne completamente il significato, in vista di una sua possibile approvazione nella formula ora al vaglio della Commissione del Senato competente per materia, vogliamo offrire un approfondimento circa il contenuto di questo importante provvedimento.


Da un punto di vista analitico vediamo come è strutturato ad oggi il disegno di legge:

-come anticipato la sicurezza delle cure è assunta come implicazione del diritto alla salute, costituzionalmente garantito, obiettivo perseguito mediante sistemi di prevenzione e gestione del rischio

-le regioni hanno facoltà di coinvolgere la figura del Difensore Civico, al quale i cittadini, possono segnalare disfunzioni nel sistema assistenziale offerto dalle strutture

-istituzione a livello regionale del Centro per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente il quale funge da raccordo e longa manu dell’Osservatorio Nazionale sulla sicurezza nella sanità, al quale fornirà i dati relativi ai contenziosi; al personale sanitario invece fornirà indicazioni utili alla prevenzione dei rischi

-in materia di trasparenza viene ribadito l’obbligo di fornire all’avente diritto la documentazione clinica relativa al paziente, entro un termine di 30 giorni; per avente diritto si intende sì il paziente ma anche l’assicuratore, così da evitare che il diniego all’accesso ai documenti possa cagionare un ritardo nell’indennizzo dovuto al paziente; sempre nell’ottica della trasparenza, l’azienda ospedaliera dovrà rendere pubblici i dati relativi agli indennizzi offerti nel quinquennio corrente

-entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Ministero della Salute emanerà un decreto contenente le cd “buone pratiche clinico – assistenziali e raccomandazioni previste dalle linee guida”, un punto di riferimento solido e affidabile per la valutazione delle responsabilità di professionisti e strutture


Appare evidente l’intenzione di innalzare il livello della sicurezza delle cure per i pazienti, garantendo il risarcimento -ove dovuto- in tempi ragionevoli e di accrescere le garanzie e le tutele sia per i pazienti, sia per coloro che operano in ambito sanitario come professionisti del settore.

Sul progetto è aperta la discussione e come di consueto si assiste al dibattito sul merito inaugurato da dottrina e giurisprudenza che si sfidano sul punto di ‘innovazione in continuità con un orientamento ormai consolidato’. E’ immediatamente percepibile l’ampiezza della portata del cambiamento che verrebbe ad innescarsi, qualora il ddl venisse approvato nella formula ad oggi in discussione, ma nell’ottica di migliorare il Servizio Sanitario Nazionale, ottimizzandone l’efficienza, l’efficacia e i costi (aspetto mai abbastanza curato) si rende necessario un intervento deciso.

Sugli sviluppi di questa delicata questione non mancheremo di tenervi aggiornati, RCPolizza.it si prefigge il compito di fornire informazioni precise e dettagliate nell’intenzione di creare maggior consapevolezza riguardo al mercato delle assicurazioni professionali riducendo al minimo le asimmetrie informative.

Restate con noi per essere sempre informati!

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