Negli ultimi anni le imprese italiane sono state duramente colpite da eventi naturali estremi: dalle alluvioni in Emilia-Romagna ai nubifragi che hanno interessato Lombardia e Veneto, fino ai terremoti che hanno scosso il Centro Italia. Episodi che hanno generato danni per miliardi di euro, mettendo in difficoltà migliaia di attività produttive. Senza un’adeguata copertura assicurativa, infatti, molte aziende si sono trovate ad affrontare perdite ingenti, spesso senza riuscire a ripartire.

Per garantire un sostegno concreto di fronte a rischi di questa portata, con la Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023) è stato definitivamente introdotto l’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali sui beni aziendali.

La decorrenza dell’obbligo varia in base alla dimensione dell’impresa:

  • - grandi imprese: dal 1° aprile 2025;
  • - medie imprese: dal 1° ottobre 2025;
  • - micro e piccole imprese: dal 1° gennaio 2026.


Ciò che accomuna tutte le categorie sono le conseguenze in caso di inosservanza. Secondo il comma 102 della stessa legge, infatti, il mancato rispetto dell’obbligo può comportare l’esclusione da bandi, agevolazioni, contributi e dagli aiuti pubblici, compresi quelli stanziati in caso di calamità naturali. Una misura che può sembrare meno incisiva di una sanzione pecuniaria, ma che nella pratica può avere effetti ben più gravi.

 

"Non è una multa, quindi posso rimandare?"

Molte imprese potrebbero essere tentate di posticipare la sottoscrizione della polizza catastrofale, considerando che la norma non prevede sanzioni economiche immediate. Tuttavia, il rischio concreto è quello di restare escluse da importanti agevolazioni e strumenti di sostegno pubblico.

Il Decreto ministeriale 18 giugno 2025 (“Adeguamento della disciplina degli incentivi di competenza della DGIAI all’obbligo di stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali”) ha infatti stabilito che, per accedere ad alcuni incentivi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è necessario dimostrare l’avvenuta stipula della polizza.

In particolare, l’obbligo si applica agli strumenti agevolativi elencati nel comma 4:

  • - contratti di sviluppo;
  • - interventi di riqualificazione delle aree di crisi industriale (Legge 181/89);
  • - Nuova Marcora – sostegno alle cooperative di piccola e media dimensione;
  • - Smart & Start– incentivi per le start-up innovative;
  • - progetti di ricerca e sviluppo per l’economia circolare;
  • - fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa;
  • - mini contratti di sviluppo;
  • - agevolazioni per la diffusione e il rafforzamento dell’economia sociale;
  • - sostegno all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI;
  • - finanziamento di start-up;
  • - supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica.

 

L’Avviso del 5 agosto 2025 ha inoltre precisato che l’elenco sopra riportato non è da considerarsi tassativo: il processo di adeguamento è ancora in corso e coinvolgerà anche altri incentivi di competenza della Direzione Generale per gli Incentivi alle Imprese (DGIAI), in coordinamento con altri Ministeri. Per visualizzare il decreto completo, puoi visitare la pagina ufficiale del MIMIT: Decreto ministeriale 18 giugno 2025

In sintesi, rimandare la polizza significa rischiare l’esclusione da una parte crescente delle misure di sostegno pubblico e finanziamenti agevolati. Un “risparmio apparente” che può tradursi in occasioni perse, minore accesso al credito e perdita di competitività.

 

Ulteriori motivi per non rinviare la polizza catastrofale

Oltre al rischio di esclusione da incentivi e contributi pubblici, ci sono altri motivi concreti e strategici per cui ogni impresa dovrebbe attivare al più presto una assicurazione catastrofale:

  1. 1. protezione del patrimonio aziendale: copertura dei danni diretti a fabbricati, impianti, macchinari e merci, con drastica riduzione dell’impatto economico degli eventi disastrosi. Senza polizza, ogni perdita grava sulla cassa aziendale, mettendo a rischio la continuità dell’impresa;
  2. 2. continuità operativa e reputazione: un evento non coperto può bloccare la produzione, causare ritardi e far perdere contratti. Con la polizza adeguata, i tempi di fermo si riducono, la ripartenza è più rapida e la fiducia di clienti e fornitori resta intatta;
  3. 3. stabilità economica e tutela del bilancio: gli indennizzi attenuano il rischio finanziario e preservano la solidità del bilancio, evitando tagli al personale, rinvii degli investimenti o ricorso a credito d’emergenza più costoso;
  4. 4. miglior rapporto con il credito e i partner: banche e investitori valutano la resilienza aziendale. Una copertura catastrofale è un segnale di solidità: può migliorare il rating interno, favorire condizioni di finanziamento più vantaggiose e rafforzare la negoziazione con partner strategici;
  5. 5. gestione del rischio e prevenzione: l’obbligo assicurativo spinge a valutare le vulnerabilità, adottare misure di protezione e rafforzare i protocolli interni, rendendo l’azienda più preparata nel lungo periodo.

 

Come scegliere la polizza catastrofale giusta

Non basta stipulare una polizza qualsiasi: per essere davvero protetti e conformi serve una copertura costruita su misura. Ecco i punti da verificare:

  • - beni assicurati: includere fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature in uso all’impresa e, se necessario, merci;
  • - eventi coperti: accertarsi che siano inclusi terremoto, frana, alluvione, inondazione ed esondazione, con definizioni chiare e senza limitazioni nascoste;
  • - multisede e interdipendenze: prevedere la copertura per tutte le sedi operative e coordinare eventuali beni già assicurati da terzi;
  • - franchigie e limiti: calibrare importi e massimali in funzione della capacità finanziaria dell’impresa;
  • - condizioni operative: verificare obblighi di manutenzione, esclusioni e requisiti per l’indennizzo;
  • - affidabilità della compagnia: valutare solidità, presenza sul territorio, trasparenza e tempi di assistenza in caso di sinistro.


Per maggiori informazioni sulle caratteristiche della polizza, consigliamo di consultare la pagina Polizza Catastrofale Imprese.

 

La polizza come investimento in resilienza

In un Paese esposto a terremoti, frane e alluvioni, la polizza catastrofale non è un dettaglio burocratico, ma un vero investimento in resilienza aziendale.
Inoltre, il comma 102 della Legge 213/2023 è chiaro: chi investe in prevenzione non viene penalizzato nella selezione dei beneficiari dei sostegni pubblici.

Non farti trovare impreparato: attiva per tempo la tua copertura e garantisci continuità alla tua impresa. Ricorda le imminenti scadenze dell’obbligo:

  • - medie imprese — dal 1° ottobre 2025;
  • - micro e piccole imprese — dal 1° gennaio 2026.


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