RC Polizza Ingegneri: costi troppo alti e diritti non garantiti per le partite Iva.
Un ingegnere su due è senza polizza professionale.
L’assicurazione obbligatoria è sempre più un problema per i professionisti italiani. Tanto che il 18% degli ingegneri al momento ne è ancora completamente sprovvisto. Un numero altissimo, che nasce da evidenti difficoltà in fase di stipula con compagnie assicurative e broker.
I costi sono troppo elevati (830 euro in media) e i diritti delle partite Iva sono poco garantiti. Per questo, il Consiglio nazionale chiede di puntare su forme di polizza collettiva, in grado di abbattere gli oneri in maniera consistente. Senza dimenticare alcune correzioni normative sollecitate da tempo, come l’obbligo per le compagnie di sottoscrivere i contratti, sul modello delle polizze per le automobili.
«Per verificare le modalità di attuazione di tale obbligo da parte degli iscritti e per esplorare le ulteriori possibili iniziative da porre in essere in questo campo abbiamo incaricato il Centro studi di svolgere un’indagine presso gli iscritti», spiega il presidente del Cni. I risultati dell’analisi sono estremamente significativi. E partono da un dato clamoroso: sono ancora moltissimi gli ingegneri che non hanno sottoscritto una polizza per garantirsi in caso di richieste di risarcimento per responsabilità professionale, oltre il 33% di coloro che esercitano la libera professione.
“Il motivo principale della mancata stipula – dicono dal Centro studi – è il fatto che il costo della polizza è troppo elevato, o almeno tale viene percepito”. Il 38% non si dice disposto a spendere le cifre che chiedono le compagnie. Che, in effetti, sono piuttosto alte. Al momento siamo a circa 830 euro all’anno per una copertura media, che diventano circa 400 per i professionisti più giovani.
Abbiamo già affrntato questo argomento, parlandod della decisione assolutamente sbagliata, secondo noi da parte dell'ordine dei Geologi, di fornire una polizza che praticmente non copre nulla e comunque ha un costo per gli iscritti. L'unico vero vantaggio sarebbe per l'ordine, che si esime dai costi del dover verificare che i propri iscritti siano coperti da una polizza professionale.
Su questa linea rientrano soprattutto gli ingegneri più giovani (fino a 45 anni di eta) che indicano nel costo troppo elevato la ragione principale della mancata stipula. Allo stesso modo, è il fattore prezzo l’elemento principale che determina la scelta della polizza (nel 65% dei casi), ancora di più tra i giovani professionisti (80% fino ai 35 anni di eta). Per rimediare a questo problema, la soluzione possibile è piuttosto chiara: stipulare una polizza collettiva ad adesione volontaria. In sostanza, il Cni contratterebbe le condizioni a livello nazionale e, in una fase successiva, i professionisti potrebbero sottoscrivere il loro contratto. La grande maggioranza (86%) degli ingegneri che svolgono attività professionale è interessata alla stipula di una polizza strutturata in questo modo. Dovrebbe avere un costo di base molto contenuto, da espandere secondo le esigenze. L’obiettivo sarebbe dimezzare i costi rispetto ai premi attualmente richiesti dalle compagnie. Addirittura, una copertura di questo tipo interesserebbe anche al 60% degli ingegneri che svolgono lavoro dipendente.
In realtà non si riesce a capire dove il suddetto centro studi abbia reperito questi dati, considerando che la tariffa di RCPolizza.it per gli ingegneri è di circa 165,00 euro per chi fattura fino a 50.000 euro l'anno (la stragrande maggioranze dei giovani ingegneri ed anche una buona percentuale di ingegneri non più tanto giovani) e di 281 euro per gli ingegneri che faturano tra i 50.000 e i 100.000 euro l'anno.
Tutto ciò con una polizza personale, solida e con franchigie basse.
Oltre a questo, però, andranno affrontati una serie di problemi normativi. Il primo tema riguarda il fatto che, all’obbligo posto dalla legge per il libero professionista di assicurare la propria attività professionale, non corrisponde un obbligo analogo per le compagnie di sottoscrivere le polizze ai professionisti che lo richiedono. Poi, c’è la questione più tecnica del “claims made”, la copertura anche per gli errori commessi quando l’ingegnere non era coperto da polizza. Ha un effetto collaterale molto difficile da digerire: se la copertura non è attiva (magari tra un rinnovo e l’altro) il professionista risulta senza protezione.
Anche in questo caso, tuttavia, sarebbe facile ovviare al problema facendo un po di chiarezza sull'argomento. Esistono infatti polizze che bloccano le future richieste di riscarcimento semplicemente denunciando alla Compagnia di aver commesso un errore nello svolgimento del proprio lavoro, altre polizze invece prevedono la clausola "continous cover" che copre proprio le richieste di risarcimento che dovessero arrivare dopo la scedenza della polizza e prima della sottoscrizione del rinnovo (sempre se c'è la buona fede del professionista).
Quello che viene da pensare è sicuramente che ognuno dovrebbe svolgere il proprio lavoro. Se desiderate costruire un ponte rivolgetevi ad un ingegnere, ma per avere una consulenza assicurativa professionale rivolgetevi ad un Broker!
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