L’esperienza quotidiana nell’esercizio della professione forense rappresenta un efficace reminder per tutti coloro che non si sono ancora tutelati contro i rischi del mestiere. Anche gli incidenti di percorso che riguardano altri professionisti possono offrire interessanti spunti di riflessione e a tal riguardo c’è una storia alquanto bizzarra che potrebbe dare il giusto incentivo alla stipula di una polizza professionale avvocato.

In un ormai lontanissimo 1871 Clement Laird Vallandigham, deputato statunitense dell'Ohio ed avvocato regolarmente abilitato, stava amministrando il proprio ufficio di difensore presso il tribunale di Lebanon assistendo Thomas McGehan, in un processo di omicidio.

McGehan era stato accusato di aver ucciso Tom Myers, raggiunto da un colpo di pistola esploso durante una rissa scoppiata nella saletta di un bar, il Golden Lamb Inn; nel paradigma accusatorio della procura proprio in McGehan era da ricercare l'autore del gesto.

Versione opposta era quella propugnata dal deputato Vallandigham per scagionare il suo patrocinato, egli sosteneva infatti che la vittima si fosse in realtà ferita mortalmente da sola in modo del tutto accidentale: stando inginocchiato, nel tentativo di rialzarsi, aveva cercato di estrarre la pistola facendo fuoco involontariamente e determinando così la sua stessa dipartita per effetto delle gravi lesioni subite all'addome.

Tesi coraggiosa che l'avvocato decise di provare come veritiera offrendo una dimostrazione pratica dinnanzi all'organo giudicante, così dietro concessione del tribunale si presentò in aula con una pistola addosso. Nell'eseguire la dimostrazione Vallandigham ebbe la sfortuna di provare pienamente la sua teoria, tanto che stando inginocchiato tentò -rialzandosi- di estrarre la pistola, creduta erroneamente scarica, questa si impigliò nei vestiti ed esplose a sua volta un colpo, sempre accidentalmente, che lo ferì all'addome, proprio come la vittima del caso alla disamina.

Le lesioni subite portarono l'avvocato e politico alla morte ma la dimostrazione produsse l'effetto desiderato dal momento che McGehan venne riconosciuto non colpevole dell'omicidio ed immediatamente liberato.

Tutto per essere poi accoltellato quattro anni più tardi nello stesso bar.

Quella che sembra soltanto una leggenda metropolitana, sulla falsariga dell'aneddoto del signor Opus, è in realtà un fatto storicamente accertato che si presta a letture molto diverse: risulta di tutta evidenza come un avvocato sinceramente appassionato dal suo lavoro possa rendere un servigio assai più apprezzabile, ed è altresì facile intuire come soluzioni spesso audaci possano rivelarsi determinanti per affrontare situazioni di crisi, ma soprattutto ci ricorda come la casualità sia un fattore ineliminabile rispetto al quale non possiamo opporre nessun tipo di rimedio se non quelli di natura cautelare.

Anche il più esperto ed attento professionista troverà quindi di innegabile utilità tutelare sé stesso ed il proprio cliente, ognuno coi propri interessi, con prodotti assicurativi pensati proprio per consentire sia all'avvocato che all'assistito di affrontare la macchina della giustizia con maggior serenità. Per questo un’assicurazione professionale per avvocati si rivela uno strumento di amministrazione di inestimabile valore: da un lato protegge il patrimonio personale del professionista dal rischio di depauperamenti in conseguenza di eventuali richieste di risarcimento, dall’altro garantisce l’assistito da eventuali errori commessi dal professionista nello svolgimento della sua attività; senza contare che si rivela determinante anche nel dare un’immagine di serietà, dimostrando quanto sia importante per il professionista la sicurezza della propria clientela.


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